Che cos’è la Lean Six Sigma?

 12.00 IVA assolta

Edizione italiana a cura di PRAGMATA

Autori: Mike GEORGE, Dave ROWLANDS, Bill KASTLE
2005, 120 pagine, formato 16x23, edizione 1
ISBN: 88-371-1578-4
COD: 1578
Argomento: Ingegneria Industriale
Tag:

Descrizione

Il libro mostra il quadro completo di ciò che un’azienda può ottenere grazie alla Lean Six Sigma, di come questa metodologia può influenzare l’ambiente di lavoro e la professionalità di ogni singolo individuo.

All’interno delle organizzazioni, accade sempre più spesso di incontrare persone che hanno partecipato a progetti di miglioramento, a circoli della qualità, a progetti Kaizen, Just in Time, e così via. L’interesse che suscitano queste tematiche e la loro applicazione sta sicuramente crescendo di anno in anno. Eppure, frequentemente, queste persone lamentano di non aver completamente chiara la collocazione di quanto hanno appreso e realizzato, o di non aver colto la dimensione complessiva del percorso.
Questo libro ha il merito di contribuire a colmare questa lacuna, illustrando i concetti fondamentali di una metodologia, la Lean Six Sigma, che si sta rivelando la metodologia più efficace per la conduzione e la realizzazione dei progetti di miglioramento continuo.
Nel libro il lettore troverà quello che mancava: una descrizione molto snella, densa di casi aziendali e di situazioni reali, che inquadra passi e strumenti della metodologia all’interno di un percorso logico complessivo e rende evidenti i benefici che si ottengono dalla sua applicazione. Le ragioni del successo della Lean Six Sigma vanno ricercate in due caratteristiche distintive: l’enfasi posta sul potenziamento della professionalità delle persone e l’attenta identificazione dei progetti da lanciare. Infatti, oggi è il contributo propositivo delle persone dell’organizzazione, più ancora che la risorsa tecnologica e finanziaria, a determinare il vantaggio competitivo delle imprese. Inoltre, la corretta identificazione dei progetti di miglioramento evita il rischio che siano lanciati progetti poco definiti o, ancora peggio, poco focalizzati sulle reali esigenze del business.
Nella metodologia Lean Six Sigma ritroviamo tutto il pragmatismo anglosassone, che punta a enfatizzare in ogni nuova teoria organizzativa (in questo caso il modello di produzione Toyota) la sua dimensione economica: un progetto Green Belt deve prevedere un ritorno medio di 50-70.000 euro ed essere realizzato in un periodo di 3-5 mesi; i progetti Black Belt, nello stesso arco di tempo, devono produrre un impatto economico ancora maggiore (100-250.000 euro).
La diffusione in Europa della Lean Six Sigma è ancora molto inferiore a quella che si è avuta negli USA, e la diffusione in Italia è praticamente limitata a quelle aziende che appartengono a multinazionali nordamericane. Tuttavia, siamo certi che il prossimo futuro vedrà una sempre maggiore diffusione di questa metodologia anche nel nostro Paese. Lo testimoniano le nostre esperienze di applicazione, che hanno fino ad oggi confermato anche in Italia gli stessi risultati ottenuti dai nostri colleghi negli USA ed in Europa.
A partire dal Marzo 2004, nel nostro Paese abbiamo completato la fase di training ed il primo progetto di miglioramento di 65 Lean Six Sigma Green Belt e di 8 Lean Six Sigma Black Belt. Il risultato ottenuto dai primi 55 progetti di miglioramento, espresso in termini economici, è stato di 4,7 milioni di Euro di EVA (Economic Value Added: Utile operativo – Costo del capitale investito). E gli ambiti in cui sono stati svolti i progetti dei Green Belt e dei Black Belt hanno riguardato quasi tutti i processi aziendali: dal Commerciale alla Produzione; dalla Progettazione all’Amministrazione. Ma quanto deve essere intenso lo sforzo del miglioramento continuo in una organizzazione?
Dalla lettura di questo libro emerge che il cambiamento (la transizione da un modello organizzativo ad uno nuovo) necessita, tra le altre cose, anche di un numero adeguato di attori protagonisti. Le indicazioni che ci provengono dalle numerose aziende che hanno realizzato questi programmi di miglioramento continuo convergono su questi valori: il numero dei Green Belt presenti all’interno dell’organizzazione dovrebbe essere dell’ordine del 15-20% del totale degli addetti, mentre i Black Belt (persone dedicate a tempo pieno al miglioramento dei processi) dovrebbero essere in un numero compreso tra lo 0,5 e l’1% del totale degli addetti. Ma il primo passo, il più importante, consiste nel conoscere la metodologia, le sue finalità e le sue condizioni di applicazione. Il libro offre tutto questo in una forma estremamente sintetica e lineare.

MIKE GEORGE è fondatore e CEO del George Group, la maggiore società di consulenza Lean Six Sigma degli Stati Uniti. È autore anche di Lean Six Sigma e di Lean Six Sigma for Service.
DAVE ROWLANDS è responsabile per la Qualità di Xerox Corporation.
BILL KASTLE è un Vice President del George Group, ed ha aiutato importanti aziende nella realizzazione di iniziative Lean Six Sigma.
PRAGMATA, fondata nel 1987, è dal 2004 partner italiana del George Group, ed è la prima società di consulenza a realizzare progetti Lean Six Sigma in Italia.